Gli interpreti sono professionisti altamente formati e di grande aiuto in conferenze, tribunali, ospedali, riunioni aziendali e molti altri luoghi ed ambiti dove la comunicazione chiara è essenziale. Chiamare un interprete per un qualsiasi evento multilingue dimostra la professionalità, serietà e l’impegno che si dedica al proprio lavoro ed al desiderio di condividerlo in maniera corretta e accurata.
In questo articolo esploreremo alcune cose da tenere in mente una volta chiamato un interprete. Cosa bisogna sapere per prepararsi al meglio per un evento mediato da un interprete?
Prima di capire come prepararsi al meglio per l’arrivo e la collaborazione con un interprete, bisogna chiarire che tipo di interprete si necessita. Esistono diverse varietà di interpretariato, che nel settore vengono chiamate modalità.
Chiariamo quali sono le modalità di interpretariato esistenti:
Prenotare il/la vostra interprete con anticipo lo/la aiuterà a prepararsi in maniera approfondita. Per quanto gli interpreti siano professionisti della lingua, non sono dizionari con le gambe e una preparazione per terminologia più specifica è spesso richiesta qualora si tratti di un evento di natura tecnica, legale, medica o specifica ad un settore.
Spesso si può optare per una giornata di preparazione, anche conosciuta nel mondo del business come “briefing day”, un giorno dove l’interprete può testare, assieme all’azienda che l’accoglie, tutto l’aspetto tecnologico, di cui parleremo più in avanti in questo articolo.
Tutto dipende dalla modalità di interpretariato. Gli interpreti di conferenza sono normalmente posizionati dentro a delle cabine per l’isolamento acustico. Interpretare in simultanea è un lavoro molto impegnativo e richiede altissimi livelli di concentrazione e silenzio, quindi, per evitare distrazioni, le cabine sono un ottimo strumento da render disponibile ai vostri professionisti. Dentro alle cabine si trovano microfono, delle cuffie ed una console. La console ha diversi bottoni che aiutano l’interprete a gestire output della sua voce. La cabina normalmente ha una grande finestra che si affaccia sulla sala della conferenza oltre a due sedie, siccome la simultanea viene fatta sempre in due.
Tutto questo comunque non è sempre il caso. Quando il numero di persone che ascolta l’interpretazione è ridotto, l’interprete si può posizionare vicino agli interlocutori e lavorare in una modalità chiamata chouchotage, termine che viene dal francese e significa “sussurrare”. È sempre una modalità fatta in simultanea ma, come dice il nome, l’interprete parla a voce bassa vicino alle orecchie dei suoi clienti, normalmente seduta su una sedia. Qui si richiedono meno materiali, ma bisogna tenere in considerazione dove posizionare l’interprete in modo che lui/lei possa sentire l’oratore e non disturbare gli altri partecipanti nell’ascolto.
Finalmente, se si tratta di un interprete di trattativa o che lavora in consecutiva, sarà l’interprete stesso a portare con lei un taccuino ed delle penne per prendere appunti. Normalmente si tratta di un bloc-notes di piccole dimensioni, che si può tenere con una sola mano, con degli anelli sul lato superiore che lascia libera l’altra mano per tenere la penna, scrivere appunti e girare le pagine.
Da quando abbiamo vissuto la pandemia sappiamo bene che un evento gestito in remoto è diverso da un evento in presenza. Quando si lavora con degli interpreti in presenza, bisogna tenere in conto delle spese aggiuntive, come quelle del viaggio, e delle tempistiche dello spostamento dell’interprete.
Invece in remoto bisogna considerare la piattaforma con cui eseguire l’interpretazione. Con l’interpretariato di trattativa o consecutiva, sia con video che solo in chiamata, la scelta della piattaforma è più semplice siccome si fanno turni quando si parla. Questo rende l’evento più lento, ma a livello tecnico, più facile da gestire. Invece in simultanea c’è bisogno di un dispositivo che abbia un impostazione adatta per un interprete. Quindi delle cabine virtuali che permettono all’interprete di ascoltare l’oratore e tradurre solo alle persone interessate all’ascolto in lingua, senza interrompere l’ascolto o il discorso degli altri.
Tutti gli interpretariati in remoto richiedono un interprete con un microfono e delle cuffie di alta qualità, e spesso anche una telecamera che emette immagini chiare. Questi materiali normalmente sono già a disposizione degli interpreti, essendo di uso quotidiano per loro e quindi materiali personali.
Come previamente menzionato, l’interpretariato è un attività che a livello cognitivo richiede molto sforzo, particolarmente l’interpretariato simultaneo. Infatti, le tempistiche sono da programmare bene in anticipo.
Un interprete lavora, normalmente, attorno ai 20/30 minuti alla volta e poi fa cambio con un altro interprete, quindi è necessario chiamare il numero giusto di interpreti e programmare delle pause per mantenere la qualità del rendimento linguistico sempre alto.
In consecutiva e durante interpretariati di trattativa, le tempistiche sono relativamente più lunghe perché, come specificato anteriormente, si fanno turni per l’ascolto e poi per la traduzione da parte dell’interprete. Anche qui l’interprete deve poter fare una pausa ogni 30 minuti per non ridurre il livello di qualità della traduzione.