Il contesto nel quale viviamo è un ambiente sempre più internazionale e multilingua e le aziende che lo popolano hanno la necessità di crescere e farsi conoscere anche oltre i confini nazionali. Un esempio è rappresentato dalle numerose imprese italiane che esportano prodotti e servizi anche all’estero.
Qual è il primo bigliettino da visita con cui ogni azienda si presenta al mondo? Il proprio sito web. La traduzione di un sito Internet è un’operazione fondamentale per le imprese impegnate nel processo di internazionalizzazione. Affinché all’iniziale stretta di mano virtuale segua un contatto reale da parte dell’interlocutore internazionale, è necessario che il sito aziendale sia tradotto in più lingue, perché il solo inglese potrebbe non essere sufficiente. Vediamo insieme il perché.
Contrariamente a quanto avveniva in passato, quando gran parte delle imprese riteneva che tradurre il proprio sito solo in inglese potesse bastare ad attirare una vasta clientela internazionale, oggi la situazione è diversa e decisamente più complessa. Nel contesto globale in cui viviamo vengono usati più di 7000 idiomi differenti e l’inglese non è la lingua col maggior numero di parlanti madrelingua.
A essere collocato al primo posto della classifica delle lingue maggiormente parlate è il cinese: sono, infatti, oltre 250 milioni le persone che lo utilizzano come prima lingua. Al secondo posto avanza lo spagnolo, grazie alla sua diffusione nell’America centrale e meridionale. Il terzo posto spetta di diritto all’inglese, seguito poi da altre lingue come l’arabo, il russo e il giapponese.
Sebbene le stime di Statista.org confermino l’enorme quantità di siti Internet tradotti in lingua anglosassone (uno su due), ampiamente riconosciuta come seconda lingua in gran parte del mondo, questo dato oggi può essere considerato uno svantaggio.
L’obiettivo delle aziende è quello di accrescere il traffico online anche da parte dei consumatori stranieri: la maggior parte di essi preferisce ad esempio fare ricerche e acquisti su e-commerce tradotti nella propria lingua natia così da comprendere meglio il contenuto di ogni pagina. Se oltre i due terzi degli utenti parlano idiomi diversi rispetto all’inglese, vuol dire che questa lingua non è più sufficiente a soddisfare le necessità delle aziende.
Occorre, quindi, tradurre il proprio sito web anche in altre lingue. Ma quali? È necessario innanzitutto analizzare il target di riferimento, cioè capire quali sono le lingue maggiormente parlate dagli utenti che useranno il sito e a cui l’impresa vuole rivolgersi.
Essere competitivi nel mercato internazionale significa mettere a disposizione dei propri clienti/consumatori (sia nazionali che esteri) tutte le informazioni e i mezzi utili per accedere ai prodotti e ai servizi di cui hanno bisogno. Vien da sé che le realtà aziendali che hanno deciso di intraprendere una strategia internazionale hanno l’obbligo di tradurre i contenuti delle proprie pagine affinché possano rispondere alle esigenze del target nelle lingue più adeguate. Ecco perché è indispensabile avere un sito multilingua.
Rendere il proprio sito web multilingua non significa affidarsi a traduttori automatici online e improvvisare la traduzione dei vari contenuti. Questo lavoro deve essere svolto da professionisti del settore, cioè da traduttori specializzati.
Per raggiungere il pubblico internazionale d’interesse, il traduttore specializzato deve occuparsi non solo della traduzione, ma anche dell’ottimizzazione e della localizzazione del sito web multilingua. In cosa consiste la localizzazione? Si tratta di un processo attraverso il quale il contenuto del sito viene tradotto adattandolo alla cultura e alla tradizione della lingua di destinazione.
A essere tradotte non saranno solo le pagine principali, ma ogni elemento caratterizzante la struttura e il contenuto del sito Internet in questione, compresi didascalie, forms, elementi grafici, impaginazioni ed eventuali valute (nel caso degli e-commerce). Più la traduzione è di qualità, più risultano ottimali anche l’usabilità e l’ottimizzazione SEO del sito nella lingua di arrivo.